Emozioni e motivazione

2014-11-13Pubblicato da Stefania DAmico

 

Il binomio emozione-motivazione è alla base dell’intero campo affettivo. Gli stati emotivi possono agire sia come motivo che determina un comportamento sia come concomitante del comportamento motivato. Tra le emozioni che promuovono un comportamento motivato possiamo inserire la paura, l’ansia, la gelosia, l’ira, il riso e il pianto.

La paura, infatti, ci fa evitare quelle situazioni in cui è probabile che si manifesti l’oggetto o l’evento temuto. Nelle sue forme estreme può assumere aspetti patologici comunemente denominati fobie. Queste ultime influenzano molto il comportamento di chi ne soffre e possono riguardare ambiti diversi  come per esempio i luoghi chiusi e aperti, gli animali, lo sporco e qualsiasi altra cosa caricata di un alto valore emotivo.

L’ansia è una paura senza oggetto, indeterminata. A livelli bassi può condizionare positivamente il comportamento di un individuo, mentre a livelli alti tutto può sembrare minaccioso e invivibile.

La gelosia, che riguarda il timore di perdere l’affetto di una persona a favore di un terzo che interviene nella situazione affettiva, promuove atteggiamenti di controllo, di ostilità e reazioni violente.

L’ira si manifesta come frustrazione quando viene interrotta una sequenza motivazionale durante un’attività legata a uno scopo particolare. Una volta risvegliata può provocare  una vera e propria attività di rappresaglia contro la persona o l’oggetto ritenuti responsabili dell’interruzione della sequenza.

Il riso, poiché è un’emozione piacevole in sé stessa, determina modi di fare in grado di ottenerlo.

Il pianto promuove comportamenti legati ad esempio al rapimento che può destare l’ascolto di una musica o la contemplazione di un panorama, alla partecipazione affettiva al dolore altrui e all’autocompassione che cerca di affievolire l’ira impotente.