Ira

2014-11-20Pubblicato da Donatella De Rosa

 

Salve a tutti!

Vorrei condividere con voi le riflessioni di Seneca, autore latino vissuto sotto l'impero di Nerone, riguardanti l'ira.

[1] Hai insistito con me, Novato, perché scrivessi in che modo si possa placare l'ira, e non mi sembra che tu abbia avuto torto nel provar paura specialmente di questa affezione, che di tutte è la più tremenda e furiosa. Tutte le altre, infatti, hanno in sé qualche po' di calma e di tranquillità: questa è tutta concentrata in un moto di furia violenta, scatenata com'è, in una disumana smania di dolore, di armi, di sangue, di torture, noncurante di sé pur di far male all'altro, lanciata a capofitto contro i colpi stessi e bramosa di una vendetta che si tirerà dietro anche il vendicatore. [2] Perciò taluni sapienti hanno definito l'ira "una pazzia di breve durata"; come la pazzia, infatti, l'ira non sa dominarsi, è dimentica del decoro, non sa più cosa siano i vincoli che legano agli altri, è testarda nell'avere di mira solo ciò che ha intrapreso, ha la porta chiusa davanti alla ragione e ai consigli, trae eccitamento da futili motivi, è incapace di avere sotto gli occhi il giusto e il vero, è molto simile a ciò che, crollando, si fracassa al di sopra di quanto ha schiacciato. [...]

[5] Tutti gli altri vizi si possono nascondere e mantenere vivi in segreto: l'ira si mette in vista e vien fuori sulla faccia e quanto più è grande, tanto più visibilmente ribolle fuori.

Traduzione a cura di Paola Ramondetti, in Lucio Anneo Seneca, Dialoghi, De Ira, I, 1, 2, 5, UTET, Torino, 1999, pagg. 221, 223.

Potrei muovere una critica all'impostazione di Seneca, dal momento che l'ira non è l'unica emozione a generare comportamenti irrazionali e incontrollati: si pensi, per esempio, alle reazioni scatetenate dalla gelosia o dalla paura.

Inoltre non è detto che ciascun individuo non sappia controllare uno stato d'animo adirato; come la paura genera reazioni diverse (si pensi che di fronte a un pericolo non tutti fuggono), così l'iracondo reagirà impulsivamente o mediterà vendetta.

Le reazioni alle emozioni sono frutto del nostro vissuto, di come noi abbiamo imparato a tradurre i nostri stati d'animo.

Le emozioni, quindi, sono paragonabili a un libro autobiografico poiché descrivono la singola persona e gli strumenti che questa ha a disposizione per reagire alle varie situazioni della vita.