Le emozioni secondo Thomas Gordon

2014-10-22Pubblicato da Pietro Cesare

 

Su questo tema, non si può non ricordare il punto di vista di Thomas Gordon, eminente rappresentante della scuola umanistica rogersiana, sulle emozioni e sull'ascolto attivo, sulla centralità delle prime nella pratica del secondo. Così, lo propongo alla vostra attenzione, con questi due links (un articolo e un file di presentazione dal web):

http://www.colorstime.com/le-emozioni-secondo-thomas-gordon/

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=22&cad=rja&uact=8&ved=0CCUQFjABOBQ&url=http%3A%2F%2Finfozoc.jimdo.com%2Fapp%2Fdownload%2F6149404975%2F216419981.ppt.pps%3Ft%3D1352056744&ei=TIpHVKyhDKrgywO264CICg&usg=AFQjCNFhRVheNxajYM3P7-cJjSPfRQvo5Q&bvm=bv.77880786,d.bGQ/

e con un passo tratto dal suo libro più famoso "Insegnanti Efficaci". Buona lettura!

"L'ascolto attivo è uno strumento molto efficace per favorire l'apprendimento - per chiarire, per incentivare la ricerca, per creare un clima in cui gli studenti si sentano liberi di pensare, per discutere, per porre questioni, e per esplorare. Gli insegnanti esperti in queste tecniche di insegnamento che favoriscono i processi intellettivi colgono ed apprezzano il significato del “minimo riflesso valutativo (feedback)”, una delle qualità dell'ascolto attivo, e lo usano regolarmente per migliorare la propria attività di insegnamento.
Un (…) insegnante ha riferito un'esperienza diversa con i suoi alunni di quinta:
«Ho deciso di applicare la tecnica dell'ascolto attivo nella mia classe. Ancora non sono molto esperto, ma la classe è veramente diversa. Non solo diversa, migliore. Ho iniziato prendendo da parte cinque dei peggiori elementi della classe per parlarci alcuni minuti uno per volta. Ho iniziato utilizzando una "espressione facilitante" come: "Sembra che vi siate picchiati parecchie volte negli ultimi tempi. Vorreste parlarmene?". Detto questo hanno incominciato a sfogarsi, specialmente quando hanno scoperto che non intendevo esprimere giudizi o ammonizioni. È strano che appena pochi minuti abbiano apportato una trasformazione del genere. Ora anche gli altri ragazzi vogliono avere dei colloqui con me.»
Gli insegnanti che mettono in pratica l'ascolto attivo scoprono che, piuttosto che essere una perdita di tempo, è invece un acquisto di tempo da dedicare all'insegnamento e all'apprendimento.
Infatti:
• L’ascolto attivo aiuta gli studenti a fronteggiare e neutralizza¬re forti emozioni. L’esternazione di sentimenti problematici aiuta gli studenti a liberarsene così che possono applicarsi di nuovo alle attività dell'apprendimento. L’ascolto attivo favorisce sempre questo tipo di liberazione catartica.
• L'ascolto attivo aiuta gli studenti a capire che non debbono temere le proprie emozioni e che i sentimenti non sono nocivi. Con l'ascolto attivo gli insegnanti possono aiutare gli studenti a familiarizzare con le emozioni.
• L'ascolto attivo favorisce la risoluzione dei problemi da parte degli studenti. Poiché l'ascolto attivo spinge gli studenti a parlare dei propri problemi, esso produce l'esternazione dei pensieri, dei sentimenti e delle emozioni.
• L'ascolto attivo fa assumere allo studente la responsabilità di analizzare e risolvere i suoi problemi. Gli insegnanti che applicano l'ascolto attivo sono spesso stupiti della creatività e dell'energia che gli studenti dimostrano nell'affrontare i problemi e nel trovare da sé le soluzioni.
• L'ascolto attivo rende gli studenti disponibili ad ascoltare l'insegnante. Quando l'insegnante resta ad ascoltarli, gli studenti sanno che le loro opinioni, i loro punti di vista, i loro sentimenti e idee sono stati compresi, così è molto più facile per loro poter recepire le idee, le opinioni e i punti di vista dell'insegnante.
• L'ascolto attivo rende possibile un rapporto più stretto e più significativo fra insegnante e studente. Gli studenti che sono ascoltati dai loro insegnanti invariabilmente provano un senso di maggior stima di sé e di importanza. Quando il rapporto tra insegnante e studente sviluppa cura reciproca, rispetto e amore, i problemi di disciplina diminuiscono notevolmente. In questo modo il tempo che precedentemente si trascorreva a fronteggiare problemi disciplinari può essere utilizzato per l'insegnamento e l'apprendimento".